Malattie croniche infiammatorie intestinali (MICI)

La consulenza psicologica può essere un valido supporto per le malattie croniche intestinali, in assenza di prospettive di guarigione; essa mira ad alleviare la sintomatologia, attraverso la psico educazione e successivamente analizzando pensieri, emozioni e comportamenti che possono incrementare la sensibilità viscerale accentuando i sintomi.

Risulta indispensabile, per il paziente, vedere riconosciuto, validato e normalizzato il proprio malessere. Il supporto psicologico si prefigge di ridurre lo stress, cercando di interrompere il circolo vizioso della sindrome allo scopo di eliminare i fattori del mantenimento del disturbo.

E’ importante introdurre uno stile di vita sano, attraverso l’educazione a una corretta igiene del sonno, l’alimentazione adeguata e consapevole, la meditazione, la pratica quotidiana dell’attività fisica, l’aumento del divertimento e del rilassamento.

Da Gennaio 2018 è attiva una collaborazione con EGG, un programma di supporto al paziente. Un sistema operativo con il proprio focus sul benessere del paziente, utile per migliorare la comunicazione e l’ascolto, ottimizzare l’aderenza alla terapia e ridurre l’impatto degli effetti collaterali.

Le malattie croniche intestinali sono malattie croniche, idiopatiche a eziologia ancora non del tutto definita, che colpiscono una o più parti dell’intestino. Si distinguono vari quadri clinici: Malattia di Crohn (MC) e Rettocolite Ulcerosa (RCU), la cui diagnosi è generalmente basata su un insieme di evidenze cliniche, di laboratorio, radiologiche, endoscopiche e istologiche.

Il morbo di Crohn è una patologia infiammatoria focale e asimmetrica, che può colpire ogni porzione del tratto gastrointestinale, dalla bocca all’ano.

Nel morbo di Crohn, le alterazioni anatomo-patologiche provocano un’infiammazione cronica granulomatosa che interessa tutti gli strati della parete intestinale (dalla mucosa alla sierosa) e spesso si estende anche all’intestino tenue, sia che venga interessato il colon o meno. La mucosa intestinale viene colpita in modo discontinuo. I segni e i sintomi possono variare notevolmente da persona a persona e spesso somigliano a quelli di altre malattie. Il dolore addominale è il sintomo prevalente di questa patologia ed è localizzato in basso a destra (sede dell’ileo e del cieco, le zone intestinali più frequentemente colpite); alti sintomi comuni in fase precoce possono essere diarrea cronica associata a dolore addominale, febbre, anoressia e perdita di peso. La complicanza più temibile del morbo è la formazione di ascessi, che progrediscono fino a formare delle vere e proprie ulcere della parete intestinale.

La rettocolite ulcerosa è un’infiammazione diffusa, continua e superficiale che comincia nel retto e si estende verso il colon. Il rilievo patologico è rappresentato dalla distribuzione della malattia da distale a prossimale e la continuità di coinvolgimento dell’intestino. Essa ha tipicamente una presentazione insidiosa con diarrea ed ematochezia (feci di colore rosso). Questa condizione viene comunemente attribuita a diarree non specifiche, come quelle provocate da enteropatogeni e parassiti. Con l’avanzare del processo infiammatorio, nel tempo, i pazienti lamentano perdita di muco e sangue nelle feci.

La diversità principale fra la rettocolite ulcerosa e il morbo di Crohn è rappresentata dal fatto che nella prima il processo infiammatorio è limitato al colon. Nel morbo di Crohn, esso può invece interessare ogni segmento del tratto gastrointestinale, incluso il colon e, in alcuni casi, esclusivamente il colon.

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(Warren G.Bennis)